Cari amici lettori del mio blog, oggi voglio parlarvi di un argomento, sul quale mi ponete molte domande ovvero: cosa devo mettere nel nido dei miei pappagalli? Non esiste una regola, ed ogni allevatore usa una propria “tecnica” ma oggi vi parlerò dei materiali più utilizzati, e quelli con il quale ho avuto più successo in oltre 15 anni di esperienza maturata nel mio allevamento con più specie di pappagalli. Partiamo subito!
Indice dei contenuti
Il nido, la base di partenza
Sembra scontato, eppure possiamo usare i migliori materiali di riempimento, ma se il nido per la cova è sottodimensionato o comunque non adatto alla specie per il quale è destinato, il risultato sarà pessimo.
A tal proposito, ho scritto un articolo sulla scelta del nido che potete leggere cliccando qui in modo da poter scegliere quello adatto per i vostri pennuti.
La specie, un’altro punto essenziale
Ogni pappagallo, ed uccello, vive in areali diversi dove nidifica in modo diverso. C’è chi ad esempio, sfrutta le cavità naturali dei tronchi, e c’è chi si costruisce un vero e proprio “condominio” come i parrocchetti monaci. Quindi è bene documentarsi prima sul tipo di pappagallo e sulle sue necessità, e dopo aver acquistato un nido idoneo, passiamo ai materiali.
Inseparabili, Cocorite, e Pappagallini
Pappagallini come cocorite, non sono dei grandi amanti dell’imbottitura. Sono molto “spartani” e nidificano senza grandi pretese. Per i miei ondulati, faccio un mix di scaglie di faggiolino (30%) + segatura (40%) + torba di sfagno ( 30% ). Ho sempre riprodotto con gran successo in quanto la miscela di questi 3 composti naturali, rende il fondo soffice, assorbe molto bene l’umidità e gli escrementi dei pappagalli. Questo mix può essere usato per gli ondulati, per i roseicollis, per forpus ed anche per Calopsite ed altri parrocchetti più grandi.
Per gli agapornis “occhi cerchiati” come i personatus ad esempio, va messo a loro disposizione un mix più grossolano, in quanto amano foderare il nido da soli, facendo dei veri e propri capolavori!! Intrecciano ramoscelli creando un piccolo tunnel all’interno del nido che finisce nella camera di cova, accuratamente imbottita talvolte a 360 gradi. Per questi pappagallini, si possono prendere dei ramoscelli di salice, o di eucalipto e lasciarli a disposizione all’interno della gabbia. Loro provvederanno a portarli all’interno del nido, e lavorarli finemente per la creazione del nido. In alternativa, la sisal fibre commercializza dei misti pronti composti da ramoscelli naturali, non trattati, potenziati con una formula attiva anti-acaro ( sempre naturale ) un prodotto eccezionale pronto all’uso.
Parrocchetti e Pappagalli
Il parrocchetto monaco è un vero artista. Crea dei nidi immensi, spesso pericolosi per via del loro peso, con più entrate. Questi nidi sono dei veri e propri condomini perchè ospitano molte coppie che talvolta si riproducono contemporaneamente, all’interno delle varie “stanze del nido”. In allevamento per i Monaco, si utilizza un nido con base 30x30x45H – che ameranno foderarsi, non come in natura, ma con grandi risultati. Per questo tipo di pappagalli va fornito un mix di rami grossolani, resistenti, che spezzeranno col loro potente becco e intrecceranno creando un tunnel che porterà all’interno del nido, anch’esso verrà foderato successivamente.
Per altri parrocchetti come quelli dal Collare, Conuri, ed altre specie di taglia simile si possono utilizzare sia i mix di ramoscelli ( come quelli in foto qui sotto, prodotti dalla sisal fibre ) o fare sempre delle miscele ( come quella descritta per i piccoli pappagalli ), o utilizzare singolarmente segatura ( depolverizzata ), scaglie di faggiolino, alcuni usano il tutolo di mais che è un’alternativa, ma sconsiglierei l’uso del pellet ( in molti lo utilizzano ) crea un fondo troppo instabile e duro, mentre il nido deve essere più confortevole possibile.
L’importanza del materiale
La scelta del materiale è molto importante. Nei nidi dei piccoli pappagalli, è presente sempre una “conca” o “svasatura” sul fondo, ciò consente di “raggruppare le uova” verso il centro, per farle covare bene ed unite. Questa svasatura consente anche ai piccoli di rimanere in una posizione corretta ed evitare la displasia delle zampe. La displasia può venire anche quando, non viene utilizzato un materiale di fondo, ed i piccoli restando in piano, schiacciati dal peso dei genitori, divaricano le gambe. Nei nidi dove non è presente tale svasatura ( come quelli dei parrocchetti, delle calopsite e dei grandi pappagalli ) va prestata molta attenzione nel senso che, il materiale di fondo, deve essere soffice e di almeno 1.5/2cm per consentire alla coppia di creare una conca naturale al centro, dove deporre le uova. Il materiale inoltre, tiene al caldo i piccoli, assorbe l’umidità e svolge un ruolo fondamentale insieme al nido ed al benessere dei riproduttori, quindi scegliete sempre quello più adatto alla vostra specie tra quelli citati ovvero: scaglie di faggio, segatura depolverizzata, tutolo di mais, torba di sfagno ( solo se miscelata in piccola percentuale insieme ad altri materiali ) o affidatevi alle miscele di materiali di riempimento Sisal Fibre ( che commercializzano fibre specifiche per i nidi ).
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Un abbraccione dal vostro Emanuele !