La Tricomoniasi nei volatili, sintomi e cure

La Tricomoniasi è una malattia che colpisce varie specie di volatili come colombi, galline, pappagalli, uccelli, con sintomatologia che può variare in base alla specie colpita. Ho avuto personalmente a che fare con questa malattia, avendo acquistato un animale malato (gallo razza phoenix) da un “allevatore”. Per fortuna sono riuscito a debellarla nel migliore dei modi, seguendo scrupolosamente le regole di quarantena, e l’aiuto di un veterinario. Gli altri soggetti presenti nel mio allevamento non sono stati infettati, avendo isolato sin dal primo momento i nuovi arrivi (si tratta di Galline Phoenix, ne parlerò più avanti). Scopriamo insieme come riconoscere la sintomatologia della tricomoniasi e come intervenire in questi casi.

Cosa è la Tricomoniasi?

La tricomoniasi è un’infezione causata da un genere di protozoi parassiti chiamati Trichomonas. Attaccano solitamente le cavità superiori dell’apparato respiratorio e digerente: la bocca, il gozzo, i seni paranasali, la faringe e talvolta la trachea. Questa malattia se non trattata in tempo, può essere fatale, e può trasmettersi velocemente tra il soggetto malato ed i soggetti sani. Talvolte il soggetto “malato” può anche nascondere la malattia come portatore sano.

Come si trasmette la Tricomoniasi?

La tricomoniasi si trasmette per contatto diretto con il soggetto malato. Tuttavia Il parassita è vulnerabile all’essiccamento e non può sopravvivere per lunghi periodi al di fuori del soggetto malato (esempio nelle deiezioni). Quindi, nella maggior parte delle volte, la trasmissione avviene:

  • Bevendo acqua contaminata con deiezioni o secrezioni del soggetto malato
  • Con il contatto diretto con uccelli selvatici portatori (es. piccioni ed altri volatili)
  • Da genitori infetti (che possono essere anche portatori sani) ai nidiacei
Esempio di Tricomoniasi nei canarini, fonte Dr. Peter Coutteel

Quali sono i sintomi della Tricomoniasi?

I sintomi possono essere molteplici e variano a seconda della specie colpita. Alcuni esempi possono essere:

  • Ali basse, piumaggio arruffato. Il soggetto può sembrare attivo, ma nella maggior parte del tempo rimarrà apatico.
  • Perdita di peso, petto a lama di coltello dovuto al progressivo dimagrimento (potresti confonderlo con la coccidiosi)
  • Placche purulente all’interno della bocca, ed ai lati del becco (generalmente, è il sintomo evidente della Tricomoniasi)
  • Formazione di muco, con starnuti e rigurgiti (il volatile cerca di liberarsi dal muco)
  • Inappetenza, le placche purulente presenti nella bocca e nell’esofago sono dolorose ed il volatile non riuscirà a mangiare.
  • Nei canarini, cardellini ed in altri uccelli invece, la tricomoniasi si manifesta con la lacrimazione (congiuntivite) e progressivo gonfiore delle zone intorno agli occhi, per poi evolversi in una infiammazione purulenta delle ossa del cranio.
tricomoniasi
Tricomoniasi in un gallo Phoenix

La mia esperienza con la Tricomoniasi

Come potete vedere dalla foto, scattata da me, sono evidenti le placche purulente, bianche e gialle all’interno del becco. Ho acquistato questo gallo, apparentemente sano, ma dopo 2 giorni, osservandolo attentamente ho notato che c’èra qualcosa che non andava. Il soggetto sembrava sano, copriva la femmina, razzolava, cantava con energia. Tuttavia scuoteva la testa, e starnutiva. Una volta preso, dopo 2 giorni, ecco il risultato. Per questo voglio sempre ricordarvi l’importanza della quarantena, questo soggetto, appena portato a casa, è stato sistemato in un recinto lontano dagli altri volatili, se non avessi attuato questa procedura, avrei rischiato di infettare tutto l’allevamento. L’aiuto di un veterinario è stato essenziale per curare il soggetto, che adesso è sano.

Diagnosi

Il veterinario visita il soggetto malato, e può visivamente già riconoscere la malattia dall’insorgere dei suoi tratti distintivi come ad esempio le placche purulente nella cavità orale. Tuttavia, l’esame vero e proprio consiste nel prelevare un campione dalla cavità orale o dalle feci, ed analizzarlo al microscopio, in quanto alcuni sintomi sono comuni ad altre malattie, anche più serie come il vaiolo aviario, quindi, rivolgiti sempre ad un esperto!

Prevenzione

Il primo passo per evitare la tricomoniasi è la prevenzione. Ovvero acquistare sempre animali da allevatori seri. Non sempre è possibile quindi, attieniti sempre alle regole di quarantena quando acquisti un nuovo esemplare. Alcuni semplici consigli:

  • Evita il sovraffollamento nelle gabbie
  • Lava e disinfetta mangiatoie, gabbie, beverini ed accessori regolarmente
  • Piccioni, tortore ed altri volatili selvatici non dovrebbero entrare a contatto con i tuoi animali
  • Acquista soggetti da persone di fiducia, e prima dell’acquisto, osserva e controlla il volatile (petto, becco, e stato di salute generale)
  • Una volta acquistato un esemplare, anche se apparentemente sano, mettilo sempre in quarantena. I sintomi di alcune malattie virali, possono manifestarsi dopo settimane.

Come si cura la Tricomoniasi?

La tricomoniasi si cura con farmaci antiprotozoari, come dimetridazolo e metronidazolo. Il prodotto che solitamente si usa in questi casi è il Metridol 10% della Chemifarma, un anti-protozoario per il trattamento della tricomoniasi. Il trattamento con questo farmaco è molto semplice in quanto la polvere si somministra all’interno dell’acqua da bere, come specificato dall’azienda chemifarma, in questi dosaggi:

  • Per gli uccelli da voliera: 1-2 grammi di prodotto x litro di acqua, da somministrare per 5 giorni, sospendere per 5 giorni, e somministrare nuovamente per altri 5 giorni.
  • Colombi: 2-4 grammi di prodotto per litro di acqua da somministrare per 3-5 giorni.
Metridol chemifarma, per la cura della Tricomoniasi

Conclusione

Abbiamo parlato della Tricomoniasi, sintomi, trasmissione e cure. Tuttavia ricordati, che ogni sintomo di malessere nei tuoi animali va sempre discusso insieme ad un veterinario che possa consigliarti la cura adatta ed accertarsi della patologia tramite esami ed accertamenti (non sparando a casaccio come spesso vedo nei gruppi facebook). Nel mio caso, è stato indispensabile per aver accertato la malattia ed avermi dato la cura con il metridol della chemifarma.

Disclaimer: questo articolo non sostituisce in nessun modo il confronto con il vostro veterinario di fiducia. In caso di dubbi, rivolgetevi sempre ad un esperto per il bene dei vostri pappagalli, uccelli ed avicoli!

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