Intervista alla Dott.ssa Federica Ardizzone – Veterinario Aviare e Divulgatrice sui Social

La nuova sezione del blog, “Interviste agli Esperti”, si apre con un contributo speciale della Dott.ssa Federica Ardizzone, medico veterinario con una lunga esperienza nella cura dei pappagalli e tra le prime professioniste in Italia ad aver avviato un servizio di consulenze veterinarie online dedicato a questi animali. In questa intervista racconta il suo percorso, le patologie più comuni, i segnali da osservare con attenzione e offre preziosi consigli a chi sta per accogliere un pappagallo nella propria vita. Vi invito a seguirla sul suo sito web, oltre che su Instagram e TikTok, dove condivide video divulgativi di grande interesse.
Indice dei contenuti
- 0.1 1. Iniziamo dalle presentazioni: ci racconti chi sei, qual è stato il tuo percorso professionale e come ti sei avvicinata alla medicina aviaria?
- 0.2 2. Sei stata una delle prime in Italia a proporre consulenze veterinarie online dedicate ai pappagalli. Come è nata questa idea e che tipo di bisogno hai colto nel mondo aviario?
- 0.3 3. Spesso chi possiede un pappagallo non riconosce subito i segnali di malessere. Quali sono i sintomi da non ignorare mai?
- 0.4 4. Quali sono le patologie più comuni nei pappagalli da compagnia e quale ruolo gioca l’alimentazione nel prevenire queste malattie?
- 0.5 5. In Italia si parla ancora poco del ruolo del veterinario aviare. Perché, secondo te, e cosa possiamo fare per migliorare questa consapevolezza?
- 0.6 6. Un consiglio diretto: cosa diresti a chi ha appena acquistato un pappagallo o sta pensando di farlo?
- 1 Le mie considerazioni
1. Iniziamo dalle presentazioni: ci racconti chi sei, qual è stato il tuo percorso professionale e come ti sei avvicinata alla medicina aviaria?
Sono la Dott.ssa Federica Ardizzone, medico veterinario esperto in medicina degli animali esotici, con particolare attenzione alla medicina aviare. Il mio percorso è iniziato con la laurea in Medicina Veterinaria presso l’Università di Perugia, dove ho svolto una tesi sulla genetica delle Ara ambiguus, con l’obiettivo di contribuire alla loro conservazione in natura.
Successivamente, ho approfondito le mie competenze frequentando un Master di II livello in “Riproduzione, management e terapia degli animali non convenzionali” all’Università di Parma, dove ho realizzato una tesi dedicata alle alterazioni del piumaggio dei pappagalli.
Il mio amore per questi animali è nato nel 2006, quando ho adottato Kenya, la mia prima calopsitta. Da lì è iniziato un lungo percorso fatto di allevamento, studio, esperienza sul campo e selezione, che mi ha portato a specializzarmi nella genetica delle mutazioni e nella gestione e riproduzione dei pappagalli.
Ho avuto l’opportunità di formarmi anche all’estero, partecipando a progetti internazionali in Costa Rica sull’Ara ambiguus e svolgendo internship in strutture d’eccellenza come il Loro Parque di Tenerife e il Medical Center for Birds in California.
Attualmente vivo a Bolzano e mi occupo esclusivamente di animali esotici, con particolare attenzione al benessere dei pappagalli.

2. Sei stata una delle prime in Italia a proporre consulenze veterinarie online dedicate ai pappagalli. Come è nata questa idea e che tipo di bisogno hai colto nel mondo aviario?
L’idea è nata da un’esigenza concreta che ho osservato sul campo: molti proprietari di pappagalli vivono in zone dove non esistono veterinari esperti in medicina aviare e, per mancanza di alternative, finiscono per affidarsi a consigli improvvisati o non professionali, con il rischio di peggiorare la situazione.
Per questo, nel 2024 ho avviato un servizio di consulenze veterinarie online attraverso il mio sito veterinarioaviare.it, offrendo supporto diretto tramite videocall, chat e messaggistica. L’obiettivo è garantire un parere competente anche a chi non può spostarsi con il proprio pappagallo, riducendo lo stress dell’animale e ottimizzando l’efficacia dell’intervento.
Questo servizio ha aiutato moltissime persone a gestire correttamente l’alimentazione, a riconoscere i sintomi precoci di malattia e ad adottare misure di prevenzione concrete. Il mio intento, fin dall’inizio, è stato quello di rendere la medicina aviare più accessibile, capillare e consapevole, aiutando così il maggior numero possibile di animali.

3. Spesso chi possiede un pappagallo non riconosce subito i segnali di malessere. Quali sono i sintomi da non ignorare mai?
È verissimo: i pappagalli sono animali preda e, per istinto di sopravvivenza, sono estremamente abili nel mascherare i segni di malattia. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che, se colti per tempo, possono davvero fare la differenza.
I principali campanelli d’allarme includono:
- Variazioni di peso, anche lievi, monitorabili solo con una bilancia di precisione;
- Cambiamenti nel piumaggio o autodeplumazione;
- Alterazioni nelle feci in termini di colore, consistenza o frequenza;
- Letargia o modifiche del comportamento, ad esempio un pappagallo normalmente attivo che diventa silenzioso e apatico;
- Sintomi respiratori come respiro a bocca aperta, starnuti o secrezioni nasali.
Educare i proprietari a osservare ogni piccolo dettaglio è fondamentale, ed è uno degli aspetti su cui lavoro quotidianamente anche attraverso i miei canali divulgativi:
4. Quali sono le patologie più comuni nei pappagalli da compagnia e quale ruolo gioca l’alimentazione nel prevenire queste malattie?
Le patologie più frequenti possono variare leggermente a seconda della specie, dell’ambiente e del contesto di gestione, ma in generale si riscontrano spesso problemi legati a una scorretta alimentazione e a una mancanza di conoscenza specifica sulle esigenze dei pappagalli.
Alcune problematiche comuni sono:
- Disturbi digestivi, come intossicazioni, PDD, candidosi;
- Malattie legate a una dieta errata, come obesità, ipovitaminosi A, epatopatie;
- Autodeplumazione da stress o carenze nutrizionali;
- Patologie respiratorie (clamidiosi, aspergillosi) e traumi.
L’alimentazione è centrale nella prevenzione. Ogni specie ha fabbisogni specifici, e purtroppo molti pappagalli vengono nutriti in modo non coerente con la loro fisiologia: diete monotone, troppo grasse, carenti di vitamine o minerali essenziali. Una dieta bilanciata, varia e adatta alla specie, eventualmente integrata nei periodi critici (muta, riproduzione, recupero), può davvero fare la differenza nella qualità e durata della vita di un pappagallo.

5. In Italia si parla ancora poco del ruolo del veterinario aviare. Perché, secondo te, e cosa possiamo fare per migliorare questa consapevolezza?
Purtroppo, in Italia si tende ancora a credere che un veterinario “generico” possa prendersi cura anche di animali esotici e, in particolare, di specie aviari. In realtà non è così: ma non è così: la medicina aviare soprattutto è estremamente specialistica, sia per le competenze richieste che per gli strumenti diagnostici e terapeutici.
Il problema nasce spesso dalla mancanza di informazione: molti proprietari non sanno nemmeno che esistono veterinari dedicati solo alle specie aviari.
Per migliorare questa consapevolezza, serve fare divulgazione: attraverso i social, i video, gli articoli, le collaborazioni con altre figure del settore. Io stessa ho scelto di affiancare alla pratica clinica una parte educativa, proprio per aiutare i proprietari a comprendere l’importanza della prevenzione e della medicina specialistica.
6. Un consiglio diretto: cosa diresti a chi ha appena acquistato un pappagallo o sta pensando di farlo?
Direi prima di tutto: informati, tanto.
Un pappagallo non è un “ornamento colorato” ma un essere molto intelligente, sociale, con esigenze specifiche e una grande sensibilità emotiva. Richiede tempo, spazio, attenzioni, arricchimenti ambientali e relazioni quotidiane.
Consiglio sempre di effettuare prima una consulenza online per valutare la specie migliore per noi e impostare correttamente l’alimentazione e l’ambiente, poi una visita fisica entro pochi giorni dall’arrivo, per fare screening sanitari sopratuttto contro le principali malattie comuni.
L’osservazione quotidiana, peso monitorato regolarmente, una dieta adeguata alla specie e niente improvvisazioni sono le parole chiave. E soprattutto: costruire un legame, non solo una convivenza. I pappagalli ci scelgono, e ci osservano ogni giorno. Siamo responsabili della loro salute ma anche del loro equilibrio emotivo.
Le mie considerazioni
Conosco la Dott.ssa Federica Ardizzone da più di dieci anni, e ho avuto modo di seguirne il percorso con grande stima. La sua crescita professionale è stata costante, in questi anni ha saputo distinguersi non solo per le competenze mediche, ma anche per la capacità di comunicare con chiarezza, empatia e sensibilità, qualità rare nel nostro settore.
La dottoressa Federica Ardizzone è inoltre molto attiva sui social, in particolare su TikTok, dove condivide regolarmente contenuti informativi, consigli pratici e approfondimenti sulla cura e il benessere dei pappagalli. La sua capacità di fare divulgazione in modo semplice ma scientificamente corretto rappresenta un valore importante per chiunque voglia imparare a conoscere davvero questi animali straordinari.
Ti invito a scoprire il lavoro della Dott.ssa Federica Ardizzone anche attraverso i suoi canali ufficiali:
- sul suo sito web, dove è possibile prenotare consulenze veterinarie
- su TikTok, dove pubblica regolarmente video educativi e consigli pratici,
- su Instagram, per aggiornamenti e reels educativi
- e sulla sua pagina Facebook, sempre attiva per gli aggiornamenti