Cari amici lettori, oggi sono a parlarvi di un integrazione naturale nell’alimentazione dei nostri pappagalli ed uccelli esotici. Abbiamo parlato di varie piante e farine, ma oggi, voglio dedicare un articolo alle larve di insetti, nello specifico le larve della farina o “tenebrione mugnaio” che molti allevatori utilizzano in vari periodi dell’anno come “rafforzante” per i loro animali.
L’obiettivo principale nell’allevamento di pappagalli ed uccelli esotici, in cattività, è variare l’alimentazione il più possibile, offrendo quello che in natura possono trovare, ed altri alimenti pellettati che possano integrare i loro fabbisogni al meglio, e stimolare il foraging naturale. Le larve, sono un’ottima fonte di proteine, che è gravemente carente in molte diete a base di frutta e semi che alcuni pappagalli ed uccelli sono abituati a mangiare. Pertanto, molti volatili in natura ed in cattività sono attratti dagli insetti per integrare la loro dieta, i vermi della farina sono una potente integrazione energetica per loro. Detto questo, voglio parlarvi della mia esperienza con l’uso delle larve della farina.
Cosa è una larva? In sostanza, è un embrione, che sarà soggetto ad una metamorfosi che può essere graduale o drastica. Le larve della farina hanno una lunghezza di circa 2-3 cm ed è di colore giallo ruggine.
Valori Nutrizionali (su 100gr): Proteine ( 23,7g ), Grassi ( 5,4g ), Calcio (23mg ), Ferro (2,2 mg), Zinco ( 4,5mg), Potassio (340mg), Magnesio (60,5mg), Vitamina B12 ( 0,5mcg) – Valori indicativi.
Il vantaggio di fornire le larve è l’elevata quantità di proteine che forniscono. Queste larve contengono inoltre fibre e grassi che sono fondamentali per lo sviluppo muscolare negli uccelli. Le larve vive, sono succose e stimolano gli uccelli in particolare fringuelli, lupini, merli e pettirossi. Tuttavia, alcuni pappagalli più timorosi potrebbero aver paura o diffidenza da queste larve, per quello è bene fornirle disidratate.
Secche o vive? E’ un bel dilemma. Per una questione di conservazione, io preferisco le disidratate, hanno una data di scadenza più lunga, ed un prezzo più basso. Per gli uccelli tuttavia consiglio le vive, mentre per i pappagalli mi sono trovato bene con le essiccate e vi spiegherò il perché. Ai miei kakariki, le ho fornite secche in una mangiatoia, essendo pappagalli molto curiosi e senza timori, non hanno esitato a prenderle con le zampe e sgranocchiarle. Mentre gli ondulati, Calopsite ed altre specie più “difficili” ho preferito “pestarle” riducendole in pezzi più piccoli e miscelarle con il pastoncino all’uovo, che hanno divorato.
I benefici possono osservarsi durante quei periodi in cui un apporto proteico maggiore, può aiutare i nostri amici. Come “dosaggio” mi baso sempre sulle 2, massimo 3 larve a soggetto. Durante il periodo riproduttivo sono un vero toccasana, personalmente le utilizzo anche durante la muta, e nei periodi invernali, senza esagerare ( 1 somministrazione a settimana ). E’ bene scegliere larve esenti da coloranti o trattamenti particolari, e quando si scelgono “fresche” è tassativo verificarne la provenienza, perché se sono allevate in ambienti troppo sporchi, le larve assorbiranno batteri dannosi per i nostri animali. E’ possibile “allevarle” anche in casa, ma visto il tempo necessario, è più conveniente acquistarle visto che hanno un prezzo davvero irrisorio.
E’ possibile lasciarle inoltre, nelle mangiatoie esterne in giardino, perché gli uccelli nostrani ne vanno pazzi, e sono un’ottima fonte di proteine anche per loro!! Spero di avervi fatto scoprire un’altro super-food naturale da utilizzare per i vostri amici pennuti, vi aspetto sulla nostra pagina FB!